La misura del tempo

La misura del tempoI sardi antichi conoscevano gli astri? È possibile trovare riscontri di questa eventuale conoscenza nell’architettura dei più importanti monumenti dell’isola? Esistono relazioni tra queste architetture e gli eventi astronomici?
Sono alcuni dei più affascinanti interrogativi posti al centro del filone di indagine e ricerca scientifica pertinente ad un ambito di carattere interdisciplinare, svolto in collaborazione con la Società Astronomica Turritana.

La presenza o meno di ricorrenze statistiche rilevanti potrebbe gettare luce sulle conoscenze che gli antichi avevano dei fenomeni celesti e sulle ripercussioni che queste nozioni, possedute eventualmente a livello empirico, possono avere avuto sull’ordinamento sociale, economico e religioso delle comunità preistoriche.
È evidente che ad un principale approccio archeoastronomico, cioè volto a rilevare gli orientamenti astronomici di siti archeologici, se ne affiancano, in modalità complementare, altri due, uno di profilo storico – che porti cioè a ricostruire a medio termine le conoscenze astronomiche nell’antichità – e uno di profilo antropologico culturale, più direttamente connesso cioè a stabilire l’impatto delle conoscenze astronomiche nella vita delle società preistoriche e protostoriche della Sardegna.

2011. Il Neolitico
L’indagine prospettata ha preso in esame i monumenti archeologici della Sardegna prenuragica, a partire dal Neolitico recente, periodo crono-culturale al quale vengono attribuite dalla maggior parte degli studiosi le più antiche evidenze archeologiche di carattere monumentale, le grotticelle artificiali a domus de janas.

Nell’avvio della campagna di rilevamento del 2011, è stata data priorità, nella selezione dei siti da esplorare, alle seguenti componenti o fattori: omogeneità territoriale (al fine di ricondurre il dato a criteri di analogia architettonica e culturale è stato privilegiato il Nord Sardegna, più in particolare il Sassarese e l’area del Logudoro Meilogu); omogeneità di classe (privilegiando per la prima annualità la tipologia monumentale prevalente in termini numerici, che è quella degli ipogei scavati in roccia); fruibilità e leggibilità delle singole attestazioni e del loro ingresso; conoscenza e notorietà dei relativi contesti.
Sono stati egualmente condotti, seppure in misura minore, sopralluoghi presso evidenze cultuali (santuario prenuragico di Monte d’Accoddi) o funerarie (dolmen, circoli megalitici) distinte, ma solo un incremento del dato numerico (per le varie tipologie monumentali) o un’analisi sistematica del complesso insediativo (nel caso di Monte d’Accoddi) potrà accompagnare la presentazione di tali risultanze.
Gli esiti preliminari della ricerca, già illustrati durante la prima edizione del Convegno Nazionale di Archeoastronomia in Sardegna, sono ospitati all’interno del volume La misura del tempo, n. 8 della collana «Cronache di archeologia», e nella sezione documenti del sito.

Il convegno
I risultati preliminari del programma sono stati divulgati nel corso della prima edizione del I Convegno Nazionale di Archeoastronomia “La misura del tempo”, svoltosi il 12 dicembre 2011 nell’Aula Magna dell’Università di Sassari.
Il programma dell’iniziativa, patrocinata dalla stesso Ateneo e dal Comune di Sassari, e in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico di Brera (INAF) e il Centro di ricerca di Archeoastronomia Ligustica, ha visto gli interventi di apertura del rettore Attilio Mastino, dell’archeologo Alberto Moravetti (Direttore del Dipartimento di Storia e docente di …) e del Sindaco di Sassari Gianfranco Ganau. Nel corso della giornata di studi, caratterizzata dalle anticipazioni delle risultanze preliminari del progetto (relazioni di Simonetta Castia, Gian Nicola Cabizza, Michele Forteleoni), sono stati presentati i contributi di carattere generale e metodologico di Roberto Sirigu (Dialogare. Questione di metodo), Mario Codebò (La precessione degli equinozi prima di Ipparco. Dalla stella di Betlemme alla creazione del mondo) ed Elio Antonello (Origini remote di miti e costellazioni).