Impossibile concorrenza!

Impossibile concorrenzaVenite osservate e comprate

(Sassari, Piazza Azuni e dintorni, 13-22 settembre 2004)

Piazza Azuni con le sue immediate adiacenze, costituisce ancora oggi il luogo del terziario per eccellenza. Fu uno dei più rinomati salotti borghesi (risale a questo periodo la nascita del Circolo borghese, l’attuale Circolo sassarese), meta delle personalità di spicco della città.
Punto più nobile per il ritrovo dei signori, specialmente dopo che vi fu aperto, verso il 1847, l’elegante Caffè Bossalino.
Piazza Azuni, con molti caffè, alberghi e ristoranti, è anche quella per la quale maggiori sono i dati desumibili dagli archivi comunali (istanze, prescrizioni, disposizioni) e dai giornali (commenti, e relazioni sulle attività pubblicità palese o occulta etc.), che hanno rappresentato un ottimo spunto d’analisi nel corso della ricerca. Senza considerarne, quasi a margine di quel periodo, il sorprendente quanto rapido mutamento funzionale, da piazza sacra, antica sede della Chiesa di S. Caterina, a luogo di scambio commerciale.
Alla Piazza Azuni è stata dedicata l’indagine del 2004, i cui risultati sono confluiti in un grande programma di divulgazione culturale, una mostra grafico-pubblicitaria allestita en plein air (Piazza Azuni e dintorni, 13-22 settembre 2004).
Il grande storico Enrico Costa, evocato dalle sagome lignee colorate e mute presenti nel percorso, insieme alle pubblicità del tardo Ottocento, costituirono il riferimento centrale del lavoro: la piazze e le sue antiche strade come scenario, le réclame di fine Ottocento-inizi Novecento il canale di comunicazione privilegiato e lo sguardo del Costa e dei giornali dell’epoca lo strumento adottato per evocarne la funzione di aggregazione socio-culturale e commerciale.
Tra i titoli delle principali testate del tempo, non tutte riproposte nel percorso, figurano La Nuova Sardegna, La Gazzetta di Sassari e il Gazzettino Sardo, La Riscossa, La Squilla, Lo Svegliarino, il Sardo, Caprera, Amsicora e via dicendo, tutti corredati in quarta pagina e non solo di precisi riferimenti alle attività commerciali del periodo, concentrate prevalentemente lungo la piazza Azuni e i suoi dintorni. Riferimento principale è senz’altro la Stella di Sardegna, periodico fondato e diretto da Enrico Costa a partire dal 1875, vero e proprio fedele specchio del comune sentire borghese.
Sfruttando un inconsueto criterio espositivo, venne infatti concepito un percorso frazionato, sia nei contenuti che nelle modalità espositive, lungo i negozi situati nell’area, vero e proprio contraltare dei pannelli tematici.
Su questi spiccavano i messaggi pubblicitari dell’epoca, come venivano riportati in gran numero e con diversi stili di comunicazione, dai giornali, quotidiani, settimanali e bisettimanali; quando non si trattava di numeri unici.
Così, secondo una sapiente combinazione di testate e quarte pagine di giornale opportunamente rielaborate e ricomposte a rievocare le celebratissime vesti del grandioso magazzino di Angelo Tomè, le ‘meravigliose’ disparatissime merci profuse per tutti nell’Emporio Commerciale Sardo, se non i preziosi lavori artigianali della fiorente impresa artigiana di Giuseppe Dessì o del mobilificio Clemente, si giunse ad una verosimile ricostruzione e rievocazione dell’originario contesto, secondo un processo di sperimentazione e rielaborazione grafica reso possibile dalla collaborazione con l’arch. Stefano Serio e l’illustratrice Claudia Catta.
La mostra è stata riproposta ad Alghero (Cavall Marì, 16-23 giugno 2005).